“SCELTE POLITICHE IMPORTANTI COME L’AUTONOMIA DIFFERENZIATA SI ATTUANO RAFFORZANDO IL PIL DELLE PARTI DEBOLI DEL PAESE” 

Il Senatore Roberto Calderoli ci ha abituato, dal suo esordio politico, ad una politica spiccatamente nordista, io credo che il peccato originale della partigianeria della Lega Nord sia foriero di molte delle polemiche che oggi imperversano sul suo disegno di legge relativo all’autonomia differenziata su base regionale.

Certamente con la maggioranza attuale l’autonomia differenziata delle regioni può diventare legge dello Stato.

Se si vuole affrontare seriamente il tema dell’autonomia considerando le (23) materie trasferibili ai territori ex art. 116 Cost., tra cui competenze su rapporti con l’Ue, commercio estero, sicurezza sul lavoro, professioni, ricerca scientifica, salute, porti e aeroporti, grandi reti di trasporto, energia,  coordinamento della finanza pubblica, enti di credito fondiario e agrario, bisogna avere chiara l’arretratezza economica del Mezzogiorno e farne un punto di forza della politica del Paese.

Perché le regioni che chiederanno l’attribuzione di “ulteriori forme e condizioni particolari di autonomia”, siglando apposite intese con lo Stato, potranno spingere al massimo il livello di decentramento amministrativo e potranno a loro volta trasferire le funzioni ricevute a comuni, province e città metropolitane del proprio territorio e ciò avverrà insieme alle relative risorse. 

Qui in Sicilia, ed a Catania in particolare per le prossime scadenze amministrative, noi invece dibattiamo ancora sul perché lo “Sviluppo Economico” del Mezzogiorno non decolla. 

La classe politica e dirigente del Paese può essere una delle prime risposte.

Oggi c’è la decisione del Presidente del Consiglio di chiedere un incontro ai rappresentanti di Intel per discutere dell’investimento multimiliardario da parte dell’azienda californiana in Italia e noi possiamo confidare nella sensibilità politica della prima donna Premier.

Questa sensibilità, nel recente passato, ha fatto difetto al Ministro leghista dello sviluppo economico Giorgetti, quando premier era Draghi, (basta leggere sulla vicenda le prese di posizione del Ministro di allora di ritorno dagli Stati Uniti che sosteneva che la Intel avendo alcune realtà produttive in Germania aveva deciso di localizzare lo stabilimento a Vigasio -provincia di Mantova- , che è molto più vicina agli altri impianti e ben collegata).

Sensibilità che certamente non difetta, per storia propria, a rilevanti personalità politiche del Governo Meloni.
Mi riferisco in primis al Ministro Adolfo Urso che del dossier è formalmente titolare, ma meritano menzione per ruoli e funzioni Ignazio La Russa, Nello Musumeci, Renato Schifani,  e tutti i parlamentari nazionali eletti in maggioranza in regione Sicilia tra cui Salvo Pogliese e Manlio Messina.

Ma veniamo ad Intel ed al suo possibile investimento nella zona industriale di Catania, qui sono state realizzate le Zes (Zone economiche speciali) proprio per attrarre investimenti dall’esterno dell’area e rendere maggiormente competitive parti di Paese, consentendo la crescita in zone che hanno grandi potenzialità di recupero di PIL e ciò per essere in linea con altri paesi dell’Unione Europea.

Le zona economica speciale di Catania offre vantaggi enormi, visto che si trova vicina all’Aeroporto Internazionale, ai porti sia del capoluogo che di Augusta, che si stanno spendendo risorse per collegare tutte le attività con infrastrutture adeguate, che si è adottato un cuneo fiscale che consente di avere un costo del lavoro più contenuto, e che con il credito d’imposta si offrono vantaggi enormi e tassazione degna dei Paesi più evoluti e meno indebitati di quanto non sia l’Italia. La UE ha per questo messo il Mezzogiorno italiano al centro dei propri progetti di sviluppo infrastrutturale sia tecnologico che fisico con i progetti del PNRR. 

Nell’ Etna Valley sono in atto importanti investimenti sia  da Enel Green Power che sta insediando la più grande produzione europea di pannelli fotovoltaici sia di STMicroelettronics che da decenni collabora con Intel a livello mondiale, ma è di ottobre scorso l’annunciata apertura di Technoprobe Spa, che sta insediandosi vicino a Teradyne, EDA, NXP, Analog Device, Enel Greenpower e la sede dell’Institute for Microelectronics and Microsystems del CNR.

E’ invece del 7 aprile 2022 il comunicato con cui si dichiarava che Technoprobe: “è orgogliosa di annunciare di aver vinto l’EPIC Distinguished Supplier Award di Intel.” Grazie alla sua dedizione all’eccellenza, alla partnership, all’inclusione e al miglioramento continuo della qualità, Technoprobe ha raggiunto un livello di prestazioni che supera costantemente le aspettative di Intel.  Technoprobe è leader mondiale nel settore dei semiconduttori e della microelettronica che opera nell’ambito del testing dei microchip.

Roberto Crippa, General Manager dell’azienda ha recentemente dichiarato: “Technoprobe con l’apertura della nuova sede siciliana, allarga la sua presenza anche su scala nazionale. È parte questo di un grande percorso di crescita che ci ha visto negli ultimi due anni più che triplicare il numero dei dipendenti e raddoppiare il fatturato. In azienda abbiamo già tanti operatori siciliani che lavorano nelle nostre sedi in Lombardia, ora vogliamo offrire a professionisti dell’area catanese e siciliana opportunità di carriera in azienda anche senza bisogno di trasferirsi altrove. Confidiamo di riuscire a trovare così nuovi talenti, grazie anche alla partnership con l’Università di Catania.” 

Ed è proprio la sede dell’Università di Catania l’altro elemento che dovrebbe spingere i nostri uomini politici migliori a far emergere l’eccellenza scientifica che può offrirsi all’insediamento di Intel che andrebbe ulteriormente a trasformare in meglio l’intera Etna valley ed il meridione che solamente fruendo di insediamenti prestigiosi sul proprio territorio potrà esprimere le migliori potenzialità per tutto il Paese.